Il giro del mondo in… tante birre: Dominica naturale

È appurato, non esiste solo il mal d’Africa, esiste anche quello dei Caraibi, infatti, il Giro del Mondo in Tante Birre approda nuovamente all’arcipelago delle Piccole Antille, toccando l’isola di Dominica.

Abitata fin dalla notte dei tempi dai popoli indigeni Caribe (o Kalinago), i cosiddetti “naviganti della Preistoria”, è scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493. Viene battezzata Dominica perché avvistata il settimo giorno della settimana.

La posizione della Dominica paese produttore di birre industriali

Colonizzata dai francesi dal 1690 al 1793, è centro della tratta degli schiavi africani impiegati nelle piantagioni di caffè. Oggi la quasi totalità degli abitanti discende da questi “lavoratori”. Passa, poi, sotto il controllo della corona inglese fino al 1978, anno dell’indipendenza e dell’istituzione della Repubblica con capitale Roseau.

Dominica è soprannominata “l’isola naturale dei Caraibi”. Paesaggi ed ecosistemi più unici che rari affascinano i turisti sempre più numerosi.

Ecco alcune chicche da non perdere:

  • Sull’isola sono presenti nove vulcani (non tutti attivi). Il “Morne Trois Pitons” è Patrimonio dell’UNESCO dal 1997. Il sito ospita, anche, il “Lago Bollente”, una delle più grandi fumarole sommerse con acqua sempre in ebollizione. Molto suggestive anche le spiagge nere di Scotts Head, Soufrière e Pointe Baptiste.
  • La “Champagne Reef”, il non plus ultra per gli amanti delle immersioni. Una barriera corallina famosa proprio per le sue bollicine che emergono dalle sorgenti termali presenti sul fondale oceanico.
In Dominica non solo birre ma anche tanta natura sorprendente
  • Tra le fronde delle foreste pluviali svolazza, anche, il pappagallo di Sisserou. Il simbolo nazionale. Una specie endemica e protetta a rischio di estinzione. Il bracconaggio e il degrado del suo habitat ne sono gli artefici.
  • Le acque che circondano Dominica sono così ricche di capodogli che nel 2023 nasce la prima riserva mondiale dedicata a questi enormi cetacei.
  • Da nord a sud si sviluppa il più lungo sentiero escursionistico di tutti i Caraibi: Waitukubuli National Trail (185 Km).

LA STORIA DELLA BIRRA SU DOMINICA

Fin qui vi ho abituato a leggere di tradizioni birrarie risalenti a secoli orsono se non addirittura millenni. Ma a Dominica la storia delle birre è molto recente. Il primo birrificio apre le porte, infatti, solo verso la metà degli anni ’90 del Novecento. La proposta, neanche a dirlo, è di stampo industriale. Anche prima della sua apertura, grandi marchi di importazione, internazionali e sudamericani, si spartivano il mercato a colpi di: Carib, Heineken, ecc…

Dominica, infatti, è più terra di rum. Le prime distillerie risalgono, addirittura, al XVIII sec. Specialità locale è il rum aromatizzato con erbe aromatiche e spezie come cannella, rosmarino o anice.

Ma il palato degli isolani non chiede solo alcol. La natura è talmente rigogliosa che le bevande a base di frutta sono le più consumate. Guava, mango, cocco, agrumi, banana e frutto della passione sono tra gli ingredienti principali di succhi e frullati. Molto popolare è il “Sorrel Punch”, dolce e rinfrescante con fiori di acetosella e zenzero.

Frullati di frutta, un'alternativa naturale alle birre della Dominica

Dominica, poi, si trova all’interno della cosiddetta “Cintura del caffè”. La pregiata varietà Arabica viene introdotta dai francesi nel XVIII sec., trasformando l’isola in un polo centrale per la sua produzione. Purtroppo negli anni, il susseguirsi di uragani e scelte economiche, volte a promuovere colture più remunerative, hanno affossato questo settore. Fortunatamente, dal 2010, si sta assistendo ad una nuova rinascita.

Ma ciò che stupisce di più è la lunga tradizione legata alla coltivazione del tè. Il consumo non si limita alle varietà classiche asiatiche ma comprende anche altre tipologie come il “Cocoa Tea” preparato per colazione con fave di cacao, cannella e foglie di alloro oppure il “Bush Tea”, un mix di erbe aromatiche, radici, cortecce e fiori dalle proprietà curative.

Insomma sull’isola di Dominica c’è n’è per tutti i gusti!

IL BIRRIFICIO PIU’ IMPORTANTE SULL’ISOLA DI DOMINICA

Come si dice quando si presenta qualche personaggio famoso?!? …Ed ecco a voi, l’unico ed inimitabile… the one and only…Birrificio dell’isola!

– Il primo birrificio di Dominica: DOMINICA BREWERY

Fondato nel 1995 a Loubiere nei pressi della capitale. Dal 2009 fa parte di “Cervecería Nacional Dominicana”, il più grande birrificio della Repubblica Dominicana ormai di proprietà ABInBev. Dominica Brewery produce su licenza anche Guinness e VitaMalt (bevanda analcolica al malto) e imbottiglia l’acqua minerale “Loubiere”.

Arriva a controllare quasi il 70% del mercato delle birre a Dominica. Importante anche l’export verso le altre isole caraibiche. Dopo l’uragano Maria nel 2017, il birrificio, pesantemente danneggiato, fa fatica a risollevarsi. Nel 2021 si fonde con la distilleria di rum “Belfast”.

KUBULI: birra chiara a bassa fermentazione. La birra nazionale il cui nome deriva da quello dato all’isola dal popolo Caribe: “Wai‘tu kubuli” significa “Alto è il suo corpo”. Un chiaro riferimento alla morfologia di Dominica. Birra maltata con un finale delicatamente amaro. Facile da bere e scorrevole. Gradazione alcolica: 5%

Speriamo che il richiamo della foresta faccia venire voglia di aprire almeno un birrificio artigianale anche qui a Dominica, per offrire, alla gente del posto e ai turisti, birre dal sapore più tipico. Di sicuro con tutta questa natura così lussureggiante, non si farebbe fatica a trovare qualche ingrediente particolare e più identificativo.

PROSSIMA TAPPA: questo Paese ospita il punto della Terra più vicino al Sole! Mi raccomando spalmatevi bene la protezione solare!

Le foto delle etichette sono gentilmente concesse da Mario Bughetti – per info: www.facebook.com/mario.bughetti


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