Quinta lezione perfetta per entrare nell’atmosfera estiva perchè quando arriva l’estate faccio scorta di riviste di enigmistica da divorare sotto l’ombrellone⛱…ma cosa c’entra tutto questo con il corso?!? Beh il titolo della lezione mi ricorda proprio il classico gioco in cui bisogna scoprire le differenze tra due vignette apparentemente uguali! Ed è quello che è stato fatto sotto la guida di due attentissimi UBT: Pietro Fontana (UBT e mastro birraio del Birrificio Carrobiolo) e Giuseppe Lio (UBT Lombardia).
Una serata che ha un po’ ribaltato le regole, che a volte è sembrata una sciarada o un indovinello e che ci ha messo di fronte a dei rebus da risolvere 🔎, ma, come per tutti i rompicapo, è stata sorprendente 😮😮 Che ci crediate o no tra alta e bassa fermentazione tutte queste differenze non ci sono, anche la storica divisione delle famiglie di lieviti (S. Cerevisiae e S. Pastorianus) così netta non è!!!
E come la vita ci insegna, per capire la teoria bisogna fare pratica, quindi, sotto con le quattro birre artigianali italiane 🍺🍺🍺🍺 che per questa volta sono state degustate in coppia, per scoprire veramente se esistono o meno queste mitiche differenze o se in alcuni casi possiamo anche essere tratti in inganno.
PRIMA COPPIA:
BIRRA 100VENTI – JAMES BLONDE – 5,2% – PALE ALE
BIRRIFICIO LAMBRATE – AMERICAN MAGUT – 5% – WEST COAST PILS
La James Blonde è una birra ad alta fermentazione che si ispira alle Pale Ale di stampo più moderno, fa un uso importante di luppoli sia tedeschi che americani ma il tutto è molto ben bilanciato dalle note di malto che ricordano il miele e la crosta di pane. Può sembrare, però, una birra a bassa fermentazione perché al naso e al gusto si presenta molto delicata. Il luogo comune vuole, infatti, che le basse fermentazioni siano birre più pulite e delicate rispetto a quelle ad alta.
Di contro la American Magut è una birra a bassa fermentazione, come la sua mamma “Magut” (German Pilsner), ma che prevede un’aggiunta massiccia di luppoli statunitensi che donano sentori resinosi e agrumati. Proprio questa importante presenza dei luppoli potrebbe far pensare, per esempio in un assaggio alla cieca, che la birra sia ad alta fermentazione e che si sposti più verso il mondo delle IPA.
SECONDA COPPIA:
CANEDIGUERRA – BROWN PORTER – 3,8% – PORTER
BIRRA ELVO – SCHWARZ – 5,5% – SCHWARZBIER
La prima birra, una Porter di ispirazione anglosassone (alta fermentazione), presenta importanti note maltate di caffè, cioccolato, frutta secca e pane integrale. Al gusto emerge anche una punta di liquirizia che “rinfresca” il tutto. Nella seconda, una Schwarzbier di stampo tedesco (bassa fermentazione), non si rileva la stessa intensità delle tipiche note maltate, ma in bocca rimane comunque una nota di caffè d’orzo amaro che persiste. Nonostante siano birre che provengono da mondi stilistici diversi, sono entrambe di facile bevuta, scorrevoli, leggere e pulite.
Questa lezione ha portato un insegnamento fondamentale: le birre non devono essere incasellate in categorie predefinite, chiuse, dai confini precisi ma bisogna aprire la mente e considerarle molto più libere di “muoversi”, libere come sono le idee dei mastri birrai.
…e nella prossima lezione forse si correrà il rischio di beccare un’influenza!…speriamo di no!…STAY TUNED 😎