Ormai da 2 anni quando si sente parlare di “influenza” ci viene l’ansia 😷, ma, fortunatamente, in questa lezione la parola influenza è legata alla scelta delle materie prime e a come questa interessi il risultato finale, cioè la birra… niente di preoccupante, meno male!!! Giuseppe Schisano (fondatore del Birrificio Sorrento e UBT) e Renato Nesi (UBT Toscana – Giudice Birra dell’Anno – Consiglio Nazionale UBT) hanno spiegato le tante variabili che esistono e come si possono gestire al meglio.
L’acqua, per esempio, non esiste l’acqua perfetta per fare la birra, ogni stile ha bisogno della sua acqua specifica ed entrano in gioco, così, tanti elementi che possono variare la produzione (durezza, pH, tipi di sali minerali,…). Anche il malto, con i suoi diversi gradi di essicazione o tipologie di cereali, riesce a conferire alla birra caratteristiche organolettiche differenti (colore, sentori,…). Per non parlare poi del lievito, saper gestire il suo benessere per farlo lavorare al meglio ed evitare la formazione di off-flavours e difetti, penso sia la parte più complicata per un mastro birraio.
Ma Unionbirrai pensa anche al nostro benessere e quindi abbiamo degustato 4 ottime birre artigianali italiane 🍺🍺🍺🍺
1. BIRRA ELVO – PILS – 5% – PILS
✍🏻 Descrizione: birra a bassa fermentazione di ispirazione ceco-tedesca con l’uso di luppoli Mittelfruh (dagli aromi fruttati) e Tettnanger (da amaro).
💡 Curiosità: l’acqua utilizzata dal birrificio è leggerissima ed è quasi priva di sali minerali. E’ l’acqua più dolce d’Italia se non addirittura d’Europa, particolarmente adatta alla produzione di birre a bassa fermentazione. Fiore all’occhiello del birrificio 🌹

🎯 Pils che farebbe invidia ai produttori boemi. Le note di malto che ricordano il pane bianco e il miele millefiori sono bilanciate magistralmente dalle note erbacee e fruttate dei luppoli. In bocca rimane una piacevole nota amara e secca accompagnata da un aroma floreale invitante, tocco finale del birraio 😋😋😋
2. CANEDIGUERRA – SAISON – 6,4% – SAISON
✍🏻 Descrizione: birra ad alta fermentazione di ispirazione belga che storicamente prevedeva l’utilizzo di materie prime presenti nelle fattorie (cereali diversi dall’orzo, spezie, erbe aromatiche) e che si beveva a fine estate, al termine del lavoro nei campi. Saison deriva dal nome dei braccianti, dei lavoratori stagionali (Saisonniers).
💡 Curiosità: la scelta di una comunicazione precisa e lineare non è solo data dai nomi delle birre che ripetono quelli degli stili di riferimento ma anche dalle grafiche delle etichette create dallo Studio Fargo di Novi Ligure. Tratti geometrici essenziali e colorati che ricordano opere del Futurismo.

🎯 Saison che mi ha spiazzato soprattutto per le note fruttate, che al naso e al gusto ricordano molto la banana, aroma che si trova raramente in questo stile. Le note speziate, tutte derivanti dal lievito usato, sono molto piacevoli e aiutano la bevuta. Si rileva anche una bella base maltata con sentori di pane bianco. Bella rivisitazione dello stile di partenza, ricca e persistente nel finale 🍺🍺🍺
3. BIRRIFICIO LAMBRATE – LAMBRATE – 7% – BOCK
✍🏻 Descrizione: birra a bassa fermentazione di ispirazione tedesca. Il termine Bock deriva dalla città di origine, Einbeck, famosa per la produzione di birre scure, “dolci” e maltate.
💡 Curiosità: in etichetta è disegnato il muso di un tram che porta il numero 23…e questo tram dove arriverà?? Proprio a Lambrate, storico quartiere di Milano che fino al 1923 era un comune autonomo. Taaaaacccc!!!

🎯 Bock che presenta tutti i sentori e gli aromi che ci si aspetta da questo stile birrario. Note maltate di biscotto, crosta di pane, miele di castagno e frutta secca (noci su tutte). Al gusto emerge l’amaro dato dai malti tostati, la rotondità dell’alcol e un bel finale secco. Birra da godersi con piatti di carne della tradizione come lo spezzatino o anche con polenta e salsiccia o ragù di cinghiale 😋😋😋
4. BIRRA OFELIA – DIPALICIOUS – 7,4% – WEST COAST DOUBLE IPA
✍🏻 Descrizione: birra ad alta fermentazione di ispirazione anglo-statunitense. Dal Regno Unito deriva lo stile di partenza (India Pale Ale) ma l’America, anzi la California, ci mette lo zampino con i luppoli usati in dry-hopping (Centennial, Simcoe, Idaho 7, Cascade)
💡 Curiosità: l’etichetta ci fa entrare subito nel mood californiano: lettering un po’ psichedelico che ci riporta nel mondo della “Summer of Love” di San Francisco e foto patriottica con bandiera a stelle e strisce sullo sfondo. E poi il nome della birra descrive tutto: lo stile (DIPA cioè Double IPA), il gusto (in inglese “delicious” significa gustoso, delizioso) e la terra di ispirazione (US, United States) 🇺🇸

🎯 Non è una birra, è un’esplosione di frutta tropicale (ananas e frutto della passione) ed agrumi (pompelmo) accompagnata da note resinose ed erbacee. In bocca si fanno sentire i luppoli ma soprattutto nel finale rimane una nota agrumata importante che ricorda la parte bianca della frutta, come dicono quelli bravi….l’albedo!! 🍺🍺🍺
La prossima lezione sarà la penultima e forse, per l’occasione, avremo un’esperienza extra-sensoriale!!! 👻👽…STAY TUNED 😎