Per questo debutto assoluto, la prima edizione di “Mhops – Craft Beer & Food Festival“, il cast stellare è al completo: attori ed attrici in grande spolvero, registi attenti che tutto vada per il meglio, camei che impreziosiscono l’opera e uno stuolo di comparse e maestranze fondamentali per il risultato finale. La location prescelta è un luogo storico di Genova: il Mercato Orientale. Posizionato nella centralissima Via XX Settembre, da sempre una delle strade dello shopping e delle “vasche” del sabato pomeriggio…almeno, ai miei tempi era così!!!
BREVE STORIA DEL MERCATO ORIENTALE DI GENOVA
Il Mercato Orientale di Genova è un mercato coperto, crocevia di sapori e profumi, che accoglie da tempo immemore i genovesi e non solo che si affollano quotidianamente alla ricerca di prodotti tipici e di quelli dai gusti più esotici.
Per essere ancora più precisa, le radici di questo simbolo cittadino affondano addirittura nel 1699 quando iniziò la costruzione della Chiesa di N.S. della Consolazione ma soprattutto quando si decise di abbandonare la realizzazione del chiostro. Il porticato, quindi, venne chiuso e occupato da piccole botteghe e magazzini per le merci. Un primo abbozzo di quello che diventerà questo luogo ben 200 anni dopo!
Nel 1899, infatti, venne inaugurato il Nuovo Mercato Orientale. Un complesso architettonico all’avanguardia. L’edificio fu il primo a Genova ad essere stato costruito utilizzando l’innovativo Sistema Hennebique (calcestruzzo armato con ferri). L’apertura fu un vero e proprio evento mondano con feste e manifestazioni che durarono quasi un mese.
IL MERCATO ORIENTALE OGGI
Dal 2019 il Mercato Orientale si è evoluto trasformandosi in un luogo che mancava a Genova. L’area perimetrale con i banchi del mercato è rimasta intatta con i suoi profumi e il suo vociare ma la parte centrale, il MOG, è diventata un nuovo spazio di aggregazione e condivisione, un nuovo concetto di piazza. La corte, infatti, ospita diverse attività ricettive come il bar centrale, la vineria e le cucine per tutti i gusti. Al piano di sopra, invece, si trovano il ristorante con vista sulla corte, le scuole di cucina e le sale polivalenti per eventi, corsi, feste e molto altro.

IL PRIMO FESTIVAL BIRRARIO AL MOG: MHOPS
E dopo la location, ora arriva il momento di presentarvi al meglio il cast di “Mhops – Craft Beer & Food Festival”, andato in scena dal 30 marzo al 2 aprile:
- REGISTI: MOG e SCURRERIA BEER & BAGEL. Questo primo festival è nato dalla collaborazione tra il MOG (Mercato Orientale Genova) e “Scurreria Beer & Bagel”, pub situato nel centro storico diventato negli anni il punto di riferimento per gli amanti della birra artigianale.
- ATTRICE PRINCIPALE: LA BIRRA. Presenti a questo primo festival, 12 birrifici artigianali italiani con 110 birre alla spina a rotazione. Dagli stili più classici a quelli più sperimentali, dalle birre da tutti i giorni a quelle per le occasioni speciali.
- ATTORE PRINCIPALE: IL CIBO. La più grande varietà di cibi provenienti da tutto il mondo, proposta durante una festa della birra. Un giro del mondo culinario, piatti tipici della cucina sudamericana, orientale, mediterranea e tanto altro.
- CAMEI: SIMONMATTIA RIVA, SIMONE CANTONI, LORENZO “KUASKA” DABOVE. 3 laboratori di degustazione condotti da 3 mostri sacri che non hanno bisogna di presentazioni, la loro fama li precede. Purtroppo mi sono persa il primo condotto da Simonmattia Riva – “Le diversamente chiare”. Chissà se le birre lager sono sempre chiare?? Ma non mi sono lasciata sfuggire gli altri due!!
COME GODERSI UN BIS DI GURU
Quando capitano certe occasioni non bisogna perdere tempo perchè, come si dice, ogni lasciata è persa! E, quindi, mi sono regalata questo bis di guru e ho coinvolto anche mia mamma che per la prima volta si è cimentata in una degustazione di birra.
SIMONE CANTONI: BIRRE ITALIANE E CIBI DAL MONDO
Meno male che non era uno scherzo, ma sabato 1 aprile Simone Cantoni ci ha guidato in un percorso di abbinamento tra 4 birre artigianali italiane e 4 piatti tipici del mondo, all’insegna della provocatorietà. Di sicuro non sono stati abbinamenti tradizionali e tutti hanno lasciato qualcosa di sorprendente.
1° ABBINAMENTO: BLANCHE + CROSTINO AL PESTO
🍺 Bloom del Birrificio Lariano (Sirone – Lecco), Blanche da 5% con fiori di sambuco
😋 Il crostino ha esaltato la parte speziata e fruttata della birra mentre l’acidità tipica dello stile Blanche ha sgrassato molto bene la bocca, pulendo i residui grassi lasciati dal pesto. Birra molto rinfrescante e piacevole. Un abbinamento che mi ha sorpreso nella sua semplicità. Abbinamento comfort 🛋
2° ABBINAMENTO: RAUCHBIER + NIGIRI AL SALMONE
🍺 Rauch di Birra Elvo (Biella), birra affumicata da 5,5%
😋 La birra con i suoi aromi affumicati dati dal legno di faggio, dona al salmone l’affumicatura che non ha. Il riso, invece, con la sua parte amidacea arrotonda la bevuta. L’amaricatura della birra, lievemente esaltata dal piatto, fa continuare il morso e il sorso. Abbinamento equilibrato ⚖️
3° ABBINAMENTO: GOSE + CEVICHE
🍺 Zena di Ca’ del Brado (Bologna), Wild Gose da 6,4%. Affinata in botti con contaminazione di batteri lattici e brettanomyces, speziatura classica di sale (di Cervia) e coriandolo.
😋 Piatto tipico della tradizione sudamericana che prevede la marinatura del pesce con limone, cipolla e peperoncino. Sia la birra che il ceviche addomesticano molto bene la parte acidula presente in entrambi, donando un grande equilibrio e piacevolezza. Il pesce smussa molto bene anche le spigolosità della birra date dai batteri lattici e selvaggi. Abbinamento sorprendente 🤩
4° ABBINAMENTO: NEW ENGLAND IPA + POLLO AL CURRY
🍺 Tuca di Birra dell’Eremo (Assisi), NEIPA da 6,2%. Utilizzo di lievito Vermont e luppolatura in Dry Hopping con Sabro, Mosaic e Simcoe
😋 Il pollo e il riso aiutano a rendere la birra più equilibrata, smorzando i toni amari dei luppoli, se invece si mangia solo il pollo si va ad esaltare la parte amaricante della birra e la parte speziata del piatto. Abbinamento divertente 🥳
KUASKA: BIRRE ACIDE – UN MONDO TUTTO DA SCOPRIRE
Secondo appuntamento all’interno di questa kermesse birraria. Kuaska ci ha accompagnato nel territorio, per molti ancora sconosciuto e impervio, delle birre acide. Abbiamo toccato diversi stili che compongono questa grande famiglia e chi meglio di lui poteva farci da Cicerone? ….So che vi starete chiedendo perchè nella foto sono al fianco di Kuaska… mi ha chiamato per spiegare al pubblico cos’è una Italian Grape Ale…che onore!!!
- GOSEXY – BATZEN BRAU – GOSE – 4,3%
Si parte tranquilli in questa esplorazione del mondo acido. Una Gose dai sentori tipici dello stile, dall’acidità lattica dei batteri usati allo speziato del coriandolo, passando per il tocco sapido del sale aggiunto. Interessante la nota maltata che da una precisa connotazione alla birra. Bevuta rinfrescante e dissetante.
- MADUE – BIRRA DELL’EREMO – PASSION FRUIT SOUR ALE – 5,6%
E con questa si inizia ad alzare l’asticella. Birra prodotta usando il lievito Kluyveromyces thermotolerans che produce acido lattico durante la fermentazione e frutto della passione in polpa. Questo particolare lievito produce un’acidità molto fine ed elegante, la componente fruttata, invece, è molto presente ma non diventa stucchevole. Finale piacevolmente secco. Bevuta che mi ha sorpreso!
GOSEXY – BATZEN BRAU MADUE – BIRRA DELL’EREMO
- CUVEE DE ZRISA – CA’ DEL BRADO – SOUR ALE CON CILIEGIE – 7,8%
Altro passaggio nella scalata alla cima delle birre acide. “Zrisa” significa ciliegia in dialetto bolognese ed è proprio il Durone di Vignola ad essere il protagonista assoluto. Birra affinata in botti di rovere, specialità della casa, con contaminazione di brettanomyces Bruxellensis e di batteri presenti nelle cantine. Nonostante le contaminazioni, è una birra dove la nota fruttata e acidula della ciliegia la fa da padrona, le note selvagge risultano lievi. La spigolosità che si pensa si possa trovare in una birra del genere, lascia il posto ad una piacevole rotondità.
- U BACCABIANCA – CA’ DEL BRADO – ITALIAN GRAPE ALE – 7,9%
Mi viene da gridare “sempre più in alto!!!” in onore del grande Mike. Birra che ha fatto toccare la vetta gustativa del pomeriggio. IGA prodotta con uva Grechetto Gentile da Pignoletto (Cantina biodinamica Gradizzolo), fermentazione spontanea e inoculo di brettanomyces, affinamento in botte con bucce in macerazione. Le giuste note selvagge, le giuste note fruttate e le giuste note acide. Una IGA veramente interessante.
CUVEE DE ZRISA – CA’ DEL BRADO U BACCABIANCA – CA’ DEL BRADO
Due giornate intense dove ho avuto la possibilità di condividere e imparare tanto grazie a 2 docenti d’eccezione. Ogni volta che ho la fortuna di assistere ad un loro evento riesco sempre a incamerare nozioni nuove e suggerimenti preziosi. Ultimo ma non meno importante, un grande plauso all’organizzazione di tutto il festival che è stata magistrale.
Ci vediamo alla seconda edizione!!!